12 Settembre 2015

Il regno del trekking, del rafting e delle immersioni subacquee

Seconda isola più grande al mondo, situata a nord dell’Australia, la Nuova Guinea è un autentico paradiso naturale dalla vegetazione rigogliosa, bagnato da uno dei mari più limpidi e ricchi di biodiversità di tutto il pianeta. L’isola appartiene politicamente a due continenti in quanto è divisa tra l’Indonesia, stato asiatico, e la Papua Nuova Guinea, che invece fa parte dell’Oceania.

Nonostante sia abitata da oltre 50.000 anni, la Nuova Guinea non ha avuto contatti con il resto del mondo fino al XIX secolo, quando gli olandesi vi si stabilirono per consolidare la loro presenza nelle Indie orientali. Durante la seconda guerra mondiale l’isola è stata teatro di sanguinose battaglie, che portarono, al termine del conflitto, alla suddivisione della Nuova Guinea in Nuova Guinea Occidentale, successivamente annessa all’Indonesia e ancor oggi teatro di forti tensioni dovute ai movimenti indipendentisti, e la Papua Nuova Guinea.
La Nuova Guinea è abitata da innumerevoli tribù indipendenti l’una dall’altra, ognuna con la propria lingua e le proprie tradizioni, che la rendono un vero e proprio mosaico di culture, solo marginalmente intaccato dal progresso e dalla globalizzazione.

Le aree montuose delle zone interne e la ricca vegetazione ne fanno il luogo ideale per gli amanti del trekking: il sentiero più famoso è il Kokoda trail, lungo ben 97 km, che va da Port Moresby a Kokoda attraversando un tratto di giungla prima di salire sul Mount Bellamy ad oltre 2000 metri. Lungo il sentiero si possono ammirare numerose postazioni risalenti alla seconda guerra mondiale e si incontrano diversi lodges presso i quali soggiornare.
Meno famosi, ma altrettanto belli, sono i percorsi che vanno dal Lago Kopiago, dai fondali stupendi, fino ad Oksapmin, e ancora da Wedau ad Alotau, da dove si può ammirare un bellissimo tratto costiero.
Una delle attività più praticate è il rafting, considerata la grande quantità di torrenti impetuosi che scendono dalle montagne. Il più frequentato è il Sepik, caratterizzato da alcuni tratti piuttosto impegnativi per la presenza di rocce e rapide, e pertanto adatto soprattutto ai più esperti.
Ogni anno molte persone si recano in Nuova Guinea per praticare snorkeling e immersioni subacquee, attratte dai fondali dell’isola, che non hanno nulla da invidiare a quelli caraibici o a quelli della vicina barriera corallina australiana, con il vantaggio che qui i costi sono nettamente inferiori. Le località maggiormente attrezzate sono Kavien, Milne Bay e la meravigliosa isola di Wuvulu.

Il clima dell’isola è di carattere tipicamente monsonico, con caldo, pioggia e umidità per quasi tutto il corso dell’anno. Non vi sono vaccinazioni obbligatorie per chi desideri raggiungere il Paese, anche se è consigliata la profilassi antimalarica, soprattutto se ci si avventura nei sentieri delle zone più interne.
Un capitolo a parte merita la questione sicurezza: da evitare sono le zone di confine tra Indonesia e Papua Nuova Guinea, le isole di Buka e Bougainville, spesso teatro di scontri tra guerriglieri di fazioni opposte. In generale, occorre prestare la massima attenzione anche nelle zone rurali interne e nella capitale Port Moresby, dove i furti e le rapine a mano armata sono molto frequenti. Come sempre, prima di avventurarsi in un posto che non si conosce, è bene informarsi bene per muoversi con consapevolezza e prudenza, e godersi una piacevole vacanza, senza brutte sorprese!

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