Angkor Wat

13 Settembre 2015

Il simbolo di gloria dell'impero khmer, splendore della risorta città di Angkor

Coinvolgente bellezza architettonica capace di conquistare il cuore di ogni viaggiatore, Angkor Wat è senza dubbio la perla del sito archeologico di Angkor, una delle aree monumentali più importanti del mondo, estesa per circa 100 chilometri quadrati e situata nella parte nordoccidentale della Cambogia. Capitale del potente impero khmer, la città di Angkor fu abbandonata nel 1431, a seguito della conquista da parte dei Thai. Dopo un lungo e profondo oblio, nel 1860, il botanico francese Henri Mouhot si imbattè nel complesso sopito nel mezzo della giungla, riportando così alla luce un luogo che oggi attrae ed accoglie un grande numero visitatori.

Il tempio di Angkor Wat fu costruito all’inizio del XII secolo su ordine del re Suryavarman II, un monarca violento ma considerato uno dei più grandi dell’impero. Ci vollero 25.000 lavoratori e quasi 40 anni per completare l’opera, un complesso imponente che svetta per 43 metri di altezza.
Angkor Wat, che letteralmente significa ‘tempio della città’, era simbolo di gloria dell’impero khmer, ma ancora oggi mantiene vivo il suo valore. I cambogiani riveriscono il sito, la cui immagine figura sulla bandiera nazionale. Il luogo è particolarmente caro ai monaci buddhisti, che è facile incontrare dinanzi alla mirabile opera in pietra o vicini alle acque del fossato che circonda il tempio principale.

Banteay Srei is a 10th-century Cambodian temple dedicated to the Hindu god Shiva. Located in the area of Angkor in Cambodia. It lies near the hill of Phnom Dei, 25 km north-east of the main group of temples that once belonged to the medieval capitals of Yasodharapura and Angkor Thom.

E’ interessante notare che l’entrata principale del tempio si trova ad ovest, come nei templi funerari, e non ad est, come è consuetudine nei templi indù. Si tratta forse di un gigantesco mausoleo costruito con l’unico intento di venerare il re dopo la morte? Probabilmente è proprio così che stanno le cose, per volontà di Suryavarman II, il primo re Khmer rappresentato nell’arte.

Il fascino di Angkor Wat deriva anche dalla fusione delle due principali costruzioni dell’architettura cambogiana: il tempio-montagna che simboleggia il Meru (la montagna degli dei nella religione indù) e i successivi templi a galleria.

Il tempio è consacrato a Vishnu, la divinità maschile appartenente alla religione dei Veda; e la forza, la grazia e la potenza distruttiva del dio-volontà, protettore del mondo, vengono incarnate nella costruzione stessa. Lunga un chilometro e mezzo e larga altrettanto, la struttura è formata da tre gallerie di sagoma rettangolare, costruite una sull’altra, e da cinque torri, che occupano la parte centrale dell’edificio. Queste ultime simboleggiano le cinque vette della casa degli dei, ossia del monte Meru. Nell’antichità ai comuni mortali era permesso risalire solo il livello più basso della costruzione.

Angkor - cambodia - the Ta Prohm temple covered by huge roots

L’estrema armonia della progettazione rievoca le splendide architetture greche e latine, a riprova che la ricerca della bellezza accomuna ogni essere umano ed ogni epoca; è così che si ritrova una similitudine fra culture estremamente diverse, avvicinate da un linguaggio architettonico capace di esprimere lo stesso concetto di maestosità, grazia ed imponenza.
A differenza del bianco splendore dei templi greci, Angkor Wat è di colore scuro e di finitura striata, poiché costruito con l’utilizzo di pietra arenaria, abilmente lavorata dagli artigiani Khmer.

Cambodge 09

La pietra arenaria, oltre a dare resistenza all’intero edificio, crea un particolare contrasto con il fogliame della foresta che circonda il tempio. Lo spettacolo delle luci e delle sfumature spettrali è particolarmente suggestivo al tramonto, quando i raggi del sole incontrano le cinque torri ed attraversano le tre gallerie.

Bayon temple at Angkor Thom, Siem Reap, Cambodia.

Notevoli i bassorilievi presenti lungo le pareti dell’edificio, che rappresentano battaglie leggendarie e rievocano importanti eventi storici e religiosi. Anche il soffitto merita attenzione: splendidi decorazioni raffiguranti i fiori di lotto stupiscono con la loro bellezza. Il Tempio, nonostante l’iniziale consacrazione alla religione dei Veda, è stato successivamente convertito al buddhismo, con conseguenti variazioni dell’edificio, come l’aggiunta di nuove mura e di statue del Buddha lungo tutto il perimetro.

Angkor wat

Il periodo migliore dell’anno per visitare Angkor Wat, e la Cambogia in generale, è l’inverno, mesi di dicembre e gennaio in testa. La temperatura è più sopportabile ed il tasso di umidità decisamente confortevole, specialmente se abituati al clima europeo. Già ad aprile il caldo diventa pressoché insopportabile, quindi … perché non organizzare un Natale e un Capodanno alternativi?

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