A Roma, nella magia dell’Appia Antica

13 Gennaio 2017

Ha forse bisogno di presentazioni? La Regina Viarum, la più famosa delle antiche strade romane, fu costruita nel 312 a.C., per collegare l’Urbe alle terre del Sud Italia – Capua, inizialmente, e poi oltre, fino ad arrivare a Brindisi. Lungo la strada si costruirono monumentali mausolei, tra cui il celeberrimo mausoleo di Cecilia Metella; famose catacombe cristiane, come quelle di Domitilla, e ville – una su tutte, la villa dei Quintili.

Il patrimonio archeologico dell’area è senza dubbio inestimabile, ma l’Appia Antica è molto di più. Questa strada senza tempo, infatti, deve il suo maggiore fascino alla natura unica che attraversa: la Regina Viarum può ancora regalare una sorta di viaggio nel tempo, rubando immagini e sensazioni di quello che era in passato l’agro romano – ovvero, quello che era l’intorno magico della Caput Mundi, prima che l’espansione della metropoli e la scellerata speculazione edilizia divorassero (come continuano a divorare) ettari su ettari, nella continua ricerca della costruzione dello scempio. Fortunatamente, la zona dell’Appia Antica è oggi area protetta, ma è bene ricordare, per rendere omaggio a chi è stato protagonista di quelle battaglie, che la conservazione di quello che oggi è universalmente riconosciuto come uno dei più preziosi tesori della capitale non è stata cosa facile. Negli anni Sessanta erano ben pochi gli architetti, gli intellettuali e gli urbanisti che avevano il coraggio di opporsi all’apparentemente inarrestabile macchina del cemento. Grazie innanzitutto all’instancabile Antonio Cederna e a Italia Nostra, alla fine, dopo decenni di lotte e denunce, nel 1988 il Parco Regionale dell’Appia Antica viene istituito.

Appia-antica

E proprio nello spirito di difesa del patrimonio paesaggistico, naturale e archeologico, la migliore opzione per visitare il parco e i suoi tesori è senza dubbio la bicicletta. A questo proposito, sono diversi gli itinerari messi a punto dall’ente parco. Il più breve parte dalla sede del Parco, poco dopo Porta S. Sebastiano, e conduce fino al Mausoleo di Cecilia Metella, passando per le Catacombe di S. Callisto, il Mausoleo di Romolo e i resti della villa di Massenzio – in tutto sei chilometri, lungo un percorso assolutamente adatto a tutti. Più impegnativo è invece l’itinerario 2, lungo 17 chilometri, che arriva fino al Grande Raccordo Anulare. Infine, bisogna essere ben allenati per il percorso di 32 chilometri, che conduce fino a Frattocchie. Tutti i dettagli e le mappe si possono trovare qui. Ovviamente, non dovete portarvi la bici da casa: è possibile noleggiarla in diversi punti del percorso. Per raggiungere il parco, invece, le opzioni sono diverse – tutti i collegamenti offerti dalla rete del trasporto pubblico cittadino si possono consultare a questo link. Infine, per quanto riguarda l’alloggio, chi desidera respirare l’atmosfera (o quel che resta) dell’antico agro romano che incantò i romantici, può provare a cercare tra gli hotel a Roma dei dintorni, direttamente sulla mappa di Venere.

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