13 Settembre 2015

Un tour sulla strada dell'indipendenza americana

Philadelphia è la quinta città degli Stati Uniti per popolazione, oltre che la principale città della Pennsylvania; ma la sua importanza nella storia statunitense va al di là delle semplici statistiche demografiche: è qui che approdarono le grandi menti che concepirono una nuova nazione unita e libera dal dominio britannico, segnando la strada dell’indipendenza nordamericana.

Di tutt’altra pasta rispetto alla frenetica New York, alla scintillante Las Vegas, alla assolata San Francisco e alla spagnola Los Angeles, Philadelphia è una città di notevole interesse storico, che si può ben definire “aristocratica”.
Fondata dai quaccheri alla fine del XVII secolo, e perciò identificata come una delle città più antiche degli Stati Uniti d’America, Philadelphia fu sede e protagonista di alcuni dei più importanti avvenimenti della storia americana: nell’Indipendence Hall, nel 1776, furono firmate la Dichiarazione d’Indipendenza e la Carta costituzionale americana. Le stazioni ferroviarie della città, gestite dalla principale impresa ferroviaria mondiale, la Baldwin Locomotive Works, costituirono inoltre, negli anni a seguire, un importante crocevia della corsa all’Ovest, per la conquista delle nuove terre e la creazione dei nuovi stati.

Tra le tante personalità illustri alle quali Philadelphia ha dato i natali, sono tre le più famose: Benjamin Franklin, uno dei padri della nazione americana, grande scienziato e politico che contribuì all’affermazione della città come uno dei principali centri di potere; Wilt Chamberlain, che divide con Michael Jordan il titolo di più grande giocatore di pallacanestro di tutti i tempi; Rocky Balboa, lo Stallone italiano che non è mai esistito se non sulla pellicola cinematografica, ma che simboleggia nel mondo l’incarnazione del sogno americano, il sogno di una terra dove un’opportunità, prima o poi, capita a tutti.

Per visitare Philadelphia bastano 3-4 giorni; non c’è un periodo migliore dell’anno per farlo, poiché il clima non è mai molto clemente: troppo caldo in estate, troppo freddo in inverno, autunno e primavera praticamente inesistenti. Insomma, quanto a meteo, c’è da soffrire un po’, ma ne vale la pena, perché sono tante le cose da vedere e le curiosità da appagare.

Da non perdere una visita all’Independence Park, un’area a forma di elle che ospita i siti storici più famosi di Philadelphia. Tra questi l’Independence Hall (la ‘Sala dell’Indipendenza’), dove nacque il governo americano e, come ricordato, furono firmate la Dichiarazione d’Indipendenza e la Costituzione americana. Costruita tra il 1732 e il 1756 con il nome di Pennsylvania State House, con la destinazione di quartier generale della colonia, costituisce uno dei migliori esempi di architettura georgiana del paese, con una linea semplice e minimalista segnata dalle influenze quacchere della Philadelphia antica.

In prossimità della Pennsylvania State House, c’è la Congress Hall (‘Sala del Congresso’), dove il Congresso americano si riunì tra il 1790 e il 1800, periodo in cui Philadelphia fu la capitale della nazione. In questa sala vennero aggiunti alla Costituzione il Bill of Rights e i primi dieci emendamenti, fu istituita la zecca dello Stato (la US Mint), George Washington fu eletto per il suo secondo mandato e gli stati del Kentucky, Tennessee e Vermont furono ammessi nell’Unione.
Sempre nelle vicinanze si trova Independence Square, la piazza dove l’8 luglio 1776 venne letta pubblicamente per la prima volta la Dichiarazione d’Indipendenza.

Una delle attrazioni turistiche più popolari è il Liberty Bell Pavilion, il padiglione che ospita la famosissima Campana della Libertà commissionata in ricordo del cinquantesimo anniversario della Carta dei Privilegi (la costituzione della Pennsylvania, promulgata da William Penn nel 1701). La campana, un grande bronzo di 936 kg, veniva suonata in occasioni di particolare importanza, come avvenne per la prima lettura pubblica della Dichiarazione d’Indipendenza; danneggiata e più volte riparata, nel corso degli anni, divenne inutilizzabile nel 1846, dopo un ultimo rintocco in occasione del compleanno di George Washington.
Nei pressi dell’Independence Hall si trova Franklin Court, la casa di Benjamin Franklin, dove è possibile ammirare, in un museo sotterraneo, alcune delle invenzioni dello scienziato statunitense.

Tappa imperdibile per tutti gli sportivi giunti a Philadelphia è il Wells Fargo Center, per assistere ad una partita dei Philadelphia 76ers, la squadra di basket locale, una delle più seguite e titolate di tutta la NBA.
Infine, per gli appassionati di arte, c’è il Philadelphia Museum of Art, uno dei più importanti degli Stati Uniti nel quale è possibile ammirare diverse opere di Botticelli, Cezanne, Van Gogh, Rubens, Manet e Monet. All’esterno del museo si trovano la statua di Rocky Balboa e la famosa scalinata che il pugile percorreva di corsa, alzando le braccia al cielo una volta arrivato in cima. Non preoccupatevi se non ricordate la scena; avrete modo di rivederla sul posto, nelle tante imitazioni e interpretazioni proposte dai turisti.

La vita notturna di Philadelphia non è tra le più movimentate d’America, ma è piacevole muoversi nella città, che sorprende per l’ordine e la pulizia del centro storico, completamente ristrutturato a partire dagli anni ’70. La posizione della città è inoltre strategica per i turisti che vogliono recarsi a New York e a Washington, distanti entrambe non più di tre ore di autobus, oppure che desiderano passare un week end di divertimento ad Atlantic City, la Las Vegas dell’Est.

Insomma, se siete in procinto di partire per gli States, segnate Philadelphia sul vostro taccuino perché merita una visita… E non dimenticate i guantoni!

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